Filippo “Pippo” Callipo, candidato alla presidenza della Regione Calabria col sostegno del Pd e del centrosinistra, è nato a Pizzo Calabro, nel vibonese, il 22 giugno 1946. Il suo nome è legato indissolubilmente a quello dell’azienda di famiglia che dirige, la Callipo Group, il cui marchio storico è la “Giacinto Callipo Conserve Alimentari SpA” che si occupa della produzione e commercializzazione di tonno e altri prodotti ittici. Con gli anni, il gruppo ha ampliato i suoi interessi alla produzione di gelato, al volley – Callipo è proprietario dell’omonima squadra di Vibo Valentia che, partita dalla C2, nel corso degli anni è arrivata alla massima divisione – e al settore alberghiero, con la proprietà di un resort a Maierato. Dal 2001 al 2006 è stato presidente di Confindustria Calabria. E’ a quegli anni che risale la sua denuncia contro la ‘ndrangheta che esplicitò con una lettera al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi chiedendo anche l’invio dell’esercito in Calabria. E sempre a quel periodo risale la denuncia della “mafia con la penna”, ovvero dei cosiddetti “colletti bianchi”, di quei politici, amministratori o rappresentanti istituzionali che con i loro comportamenti, di fatto, impediscono lo sviluppo della Regione. In più occasione, l’azienda di Callipo è stata presa di mira dalla criminalità organizzata con più attentati intimidatori consistiti in colpi d’arma da fuoco sparati contro le sue aziende. Nominato cavalieri del Lavoro nel 2005, Callipo non è alla prima esperienza politica. Già alle regionali del 2010 si candidò alla presidenza della Calabria con la sua lista “Io resto in Calabria” a capo di un raggruppamento di liste civiche e con il sostegno di Italia dei Valori e della lista Pannella-Bonino. In quella occasione, Callipo ottenne circa il 10% delle preferenze con circa 100 mila voti.
Adesso ci riprova presentandosi sempre con la lista da lui fondata, “Io resto in Calabria” del Pd e della lista di centrosinistra “Democratici e progressisti”. (ANSA)

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