CATANZARO – “Spiegare le ragioni che mi hanno convinto a raccogliere la sfida di una candidatura, soprattutto in questo delicato momento storico, difficile e complesso tanto sul piano nazionale che su quello regionale, non è semplice. Lavoro, turismo, sanità, trasporti, cultura: aspiriamo ad un protagonismo diretto nelle istituzioni per un’assunzione di responsabilità rispetto all’inversione di rotta in settori strategici ma al momento vuoti di contenuti e risultati, e per questo diventati zavorra di una regione che non riesce a decollare nonostante potenzialità umane grandi bellezze. Ma non basta dire questo, c’è molto di più”. Fabio Guerriero, candidato al Consiglio regionale nella lista del Partito democratico nel collegio dell’Area centrale della Calabria – a sostegno di Pippo Callipo presidente – ha incontrato, questo pomeriggio a Catanzaro, cittadini e sostenitori per augurare loro buon anno e avviare l’avventura elettorale che si concluderà con il voto del 26 gennaio prossimo. Al suo fianco Roberta Giuditta, docente impegnata nel sociale e militante ambientalista, e il giovanissimo medico, con esperienze nei Giovani Democratici, Jacopo Lauria. Due testimonianze dirette di una affinità umana e politica dettata dalla convinzione che “per invertire la rotta e non solo nelle piazze, sia necessario affidare la rappresentanza a persone serie,capaci, competenti, preparate e spendibili come Fabio”, hanno spiegato approfondendo le ragioni del sostegno a Guerriero.
“E’ facile scadere nelle ovvietà e indispettire la platea dei cittadini sempre più sfiduciati e annoiati dagli imbonitori di piazza che puntualmente riemergono in campagna elettorale. Sicuramente non sono tra quelli che può essere scelto in base alla faccia sui manifesti, o allo slogan, o alla chiacchiera arguta o aggressiva nei talk show o alle promesse iperboliche, spesso repliche “copia e incolla” di quelle – mai mantenute – delle passate stagioni. Infatti, io non voglio essere semplicemente un candidato – spiega Guerriero – io non vivo di politica, sono abituato a mettermi al servizio della mia comunità, soprattutto delle fasce più deboli, dallo spazio vitale che da lavoratore e padre di famiglia occupo quotidianamente. Quello che metto a disposizione di un progetto che ha il volto di una comunità di sognatori, accomunati da valori e visioni per una narrazione positiva della Calabria, sono semplicemente impegno, passione, determinazione ed esperienza”.
Secondo Fabio: “1) Assieme possiamo costruire le condizioni per permettere ai nostri figli di scegliere di tornare, se decidono di andare a studiare fuori regione invece di frequentare le nostre Università che sono delle eccellenze di didattica e formazione. 2) Partire deve essere una opportunità per fare esperienze e non una necessità di sopravvivenza. Esperienze che arricchiscono la preparazione di una classe dirigente e politica che in questi anni si è accontentata di gestire l’ordinario, e quindi di auto-conservarsi alimentando clientele e orticelli elettorali, senza guardare alle competenze. Abbiamo bisogno di professionisti che sappiano progettare in maniera adeguata per intercettare i fondi nazionali ed europei e non di finanziamenti a pioggia tra distribuire tra amministratori compiacenti e di partito come prebende. Chi sa fa. 3) Agricoltura, turismo, cultura, artigianato. Il lavoro si crea mettendo a frutto le potenzialità naturalistiche, le tradizioni, l’identità di popolo operoso e creativo che abbiamo a disposizione, anche rimuovendo gli stereotipi che vogliono la Calabria solo terra di ‘ndrangheta e di malaffare. Raccontiamo un finale diverso perché, anche votando una nuova classe dirigente, possiamo essere artefici del nostro destino. Per questo bisogna combattere anche per infrastrutture viarie moderne e sicure, collegamenti aerei e ferroviari che siano a costi contenuti: senza trasporti non possiamo nemmeno pensare ad un turismo sostenibile e destagionalizzato. 4) Combattiamo per diritti costituzionalmente garantiti come la salute. Abbiamo il diritto di andare al Pronto soccorso senza rischiare di morire su una barella: in dieci anni il deficit in sanità è stato triplicato, basta commissariamento. Ma alla guida delle aziende sanitarie ci vanno manager competenti e non riferimenti politici o capi-elettori. Questo lo dobbiamo pretendere, anche scendendo in piazza”.
“Queste – conclude Fabio – sono solo alcune idee da approfondire, su cui lavorare. L’arretratezza del Mezzogiorno e della Calabria in particolare è una scelta politica che, ovviamente, noi non condividiamo. Solo insieme possiamo cambiare il corso della storia della Calabria”.
NOTE BIOGRAFICHE Fabio Guerriero è nato a Catanzaro il 20 giugno 1969. E’ sposato e papà di Giulia, Alessia e Federico. Laureato in Economia aziendale, è esperto in informatica, relazioni industriali e strategie comunicative. Ha una spiccata competenza in diritto del lavoro e mercato del lavoro nei Paesi europei (Italia, Inghilterra e Germania) e degli USA. Dal 1990 lavora in Telecom presso la sede regionale della Calabria. Dal 2002 al 2008 è stato eletto consigliere delegato del fondo di previdenza complementare Telemaco, in Roma, a cui aderiscono 172 aziende in Italia. Dal marzo 2003 al settembre 2013 ha ricoperto il ruolo di segretario regionale della Uil settore Comunicazione in Calabria con la responsabilità generale delle province di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Cosenza. Dal giugno 2005 ad oggi è componente della direzione nazionale Uil. Dal 2013 è segretario generale UilCom in Calabria con delega nazionale sul welfare. Dal luglio 2013 ad oggi è consigliere di amministrazione del fondo di assistenza sanitaria ASSILT con sede in Roma. Assilt conta oltre 150 mila associati e gestisce ogni anni circa 70 milioni di euro.