Per il periodo 2014-2020 l’Europa mette a disposizione delle regioni meridionali 54,7 miliardi. Di questi, 17,1 sono stati assegnati a compiti specifici. Dei rimanenti 37,6 miliardi è stato impegnato l’11,6 per cento e speso solo il 2,8 per cento. E’ evidente la necessità di procedere ad una immediata inversione di rotta stante la palese ignoranza delle modalità di utilizzo delle fonti di finanziamento da parte delle regioni e degli enti locali”. E’ quanto evidenzia il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro che, insieme alle colleghe Augusta Montaruli e Lucrezia Mantovani, ha presentato una interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Economia, per il Sud e per la Pubblica amministrazione, in seguito alla pubblicazione da parte della Ragioneria dello Stato del Rapporto di monitoraggio delle politiche di coesione, aggiornato al 30 giugno 2019. Il rapporto fornisce un quadro generale delle Politiche di coesione 2014-2020, nonché dello stato di attuazione in Italia degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali e d’investimento Europei (SIE) e dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). Nell’interrogazione si ricorda che il Sistema nazionale di monitoraggio assicura a livello centrale sia il monitoraggio dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE nonché dei programmi complementari previsti nell’ambito dell’Accordo di partenariato 2014-2020 finanziati dal Fondo di rotazione di cui alla legge 183/87, sia degli interventi finanziati dal FSC, e rappresenta a livello nazionale la fonte ufficiale sullo stato di avanzamento dei Programmi operativi nei confronti della Commissione europea. Le deputate di Fratelli d’Italia Ferro, Montaruli e Mantovani hanno chiesto quindi ai rappresentanti del governo quali azioni urgenti intendano adottare per rimediare alla situazione disastrosa e accelerare la spesa e per rafforzare la capacità amministrativa di regioni ed enti locali.

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