SQUILLACE – Incontro pubblico del gruppo consiliare “Squillace in movimento” per fare il punto dopo i primi quattro mesi della nuova amministrazione comunale di Squillace. La capogruppo Anna Maria Mungo e il consigliere Luca Occhionorelli sono stati chiari: l’amministrazione in carica è inadeguata per garantire occasioni di sviluppo alla città di Squillace. Nell’introduzione, la Mungo ha parlato di lavoro particolare della minoranza, «anche se non possiamo incidere più di tanto, specie di fronte ad un sindaco chiuso, con scarso spirito di collaborazione». E poi giù i vari rilievi: dall’albo pretorio che sembra una mappa del tesoro, alla mancanza di riscontro alle richieste di accesso al protocollo informatico, al brogliaccio della giunta e alla richiesta di una stanza per le opposizioni. Mungo ha detto anche che tantissime segnalazioni fatte vengono ignorate dal sindaco (come l’igiene della villetta per i bambini, i pali dell’illuminazione arrugginiti, il randagismo, l’acquedotto). Insomma, secondo Mungo, «c’è un’amministrazione del nulla, che opera senza un filo logico». Occhionorelli, dal canto suo, ha prima letto una lettera di Franco Barberio, ex amministratore catanzarese ora residente a Squillace, che ha sottolineato i danni e l’inefficienza della giunta comunale attuale, evidenziando una serie di problematiche trascurate, come il cimitero, il randagismo, il piano spiaggia, la depurazione e tanto altro. Successivamente Occhionorelli ha rilevato che «è giusto che si sappia che la minoranza viene emarginata volutamente dall’azione amministrativa. Chi vince deve amministrare nel rispetto delle regole. La nostra forse è la prima minoranza che non riceve riscontro delle istanze presentate all’amministrazione e alla segretaria comunale. Già la segretaria: ella ha un conflitto d’interesse perché oltre a ricoprire la carica di responsabile dell’ufficio tecnico è anche responsabile dell’anticorruzione. Controllora e controllata. Noi scriviamo a lei, lei risponde al sindaco, il sindaco risponde a lei e noi apprendiamo le risposte dalle affissioni delle lettere nella bacheca della piazza!». Per Occhionorelli, in pratica, il sindaco ha alzato un vero e proprio muro contro di noi, noi siamo costretti a sapere le cose solo attraverso l’albo pretorio, come un comune cittadino può fare. «Un comportamento mai registrato a Squillace – ha ancora affermato – perché il sindaco non ci dà gli atti. Forse è risentito perché lo abbiamo denunciato formalmente; ma se una minoranza che apprende una illegittimità e non denuncia diventa corresponsabile. Nessun accesso è consentito alla minoranza, mentre un privato cittadino può aggirarsi negli uffici per fare una ricerca storica. C’è in pratica arroganza e direi anche cattiveria da parte del sindaco nei nostri confronti. Siamo un’opposizione tenuta ai margini. Il dissesto è etico, non finanziario, e c’è bisogno di una reazione energica da parte dei cittadini». Occhionorelli ha, infine, svelato che «la minoranza ha prodotto alcune denunce importanti che se risulteranno fondate, i nostri amministratori dovranno andarne via di corsa». Nel dibattito, è intervenuta Giusy Ciciarello, ex assessore comunale, al quale ha reso noto che il Comune ha concesso alcuni locali all’associazione Ama Calabria in spregio al regolamento comunale vigente e a discapito di altre associazioni del luogo che avevano già fatto richiesta degli stessi locali ritenuti prima inidonei.
Carmela Commodaro