Le notizie che arrivano da via De Riso – sede compartimentale dell’Anas di Catanzaro – non ci rassicurano affatto. Apprezziamo il tentativo fatto dal sindaco Sergio Abramo, che ha contattato il Responsabile coordinamento territoriale Calabria dell’Anas, Giuseppe Ferrara, per ricevere adeguate delucidazioni in merito a paventate ipotesi di chiusura della sala operativa. Ma non possiamo ritenerci soddisfatti. Le perplessità e le preoccupazioni già espresse in merito al depotenziamento della sede del Capoluogo restano tutte. E dopo l’effettivo dirottamento di tutte le attività della sede di Catanzaro verso la sede di Cosenza, la penalizzazione che la sala operativa subirà in seguito al progetto di rimodulazione organizzativa predisposta dall’Anas rischia di portare alla chiusura di una delle due sale attive in questo momento in Calabria. I fatti sono ostinati, diceva qualcuno. La Sala operativa compartimentale di Catanzaro effettua un turno h12, sviluppato in due turni di lavoro composti da 3 operatori a turno (totale 6 operatori) dalle ore 7.30 alle ore 19.30 dal lunedì al sabato. Dopo le 19.30, e la domenica compresa, Catanzaro non è operativa e surroga la linea alla sala operativa di Cosenza. Per come ci viene confermato anche dai sindacati di categoria, la nuova riorganizzazione vuole depotenziare la Soc di Catanzaro che da 12 ore giornaliere vedrà ridotta l’operatività ad 8 ore, spalmate dal lunedì al venerdì dalle ore 7.45 alle ore 14.14 , con sabato e domenica chiusa. Non solo in questo modo sarebbero eliminati tre operatori, perché in eccesso, ma resterebbe attivo solamente un turno da tre operatori giornalieri. Non c’è da stare tranquilli, quindi, se si parla di una riduzione del turno h8: non sarebbe una sconfitta per la città, ma proprio una disfatta. Quello che ci lascia perplessi, invece – e in questo non possiamo che condividere la posizione del segretario provinciale di Confartigianato, Raffaele Mostaccioli – è il silenzio assordante in cui questa riorganizzazione si consuma. Se non fosse stato per il deputato Wanda Ferro, che ha rivolto una interrogazione al ministro delle Infrastrutture per avere delucidazioni sul futuro della SOC di Catanzaro, la classe dirigente politica e dirigente della nostra città si sarebbe fatta scivolare addosso l’ennesima spoliazione perpetrata ai danni del Capoluogo di Regione. Dove sono gli eletti, i massimi rappresentanti delle assemblee democratiche che occupano gli scranni del Parlamento con la fiducia del catanzaresi, dei quali dovrebbero ascoltare le istanze e tutelare le prerogative? Il direttivo del Centro Studi Don Francesco Caporale nei prossimi giorni incontrerà l’on. Ferro per fare il punto sulla situazione: siamo pronti ad azioni eclatanti per far valere la dignità del Capoluogo. Sul destino della sede compartimentale Anas di Catanzaro è arrivato il momento di fare chiarezza. Una volta per tutte”.

Alberto Tiriolo

Componente direttivo Centro studi politico-sociali

“Don Francesco Caporale”

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