CATANZARO – “La desecretazione degli atti della commissione Antimafia fino al 2001 rappresenta un primo importante passo per dare agli Italiani la possibilità di conoscere la verità sugli anni più drammatici e dolorosi della storia recente del nostro Paese”. E’ quanto afferma il segretario della Commissione parlamentare antimafia, on. Wanda Ferro, di Fratelli d’Italia, che prosegue: “Poter ascoltare le parole pronunciate da Paolo Borsellino nel 1984 davanti alla Commissione bicamerale ci dà la possibilità di rileggere alcune delle pagine più intense della lotta alla mafia nella sanguinosa stagione delle stragi e di indirizzare in maniera più consapevole gli sforzi nella ricerca della verità. La Commissione antimafia ha il merito di aver voluto, all’unanimità, compiere quest’opera di verità e giustizia nei confronti di un popolo che per troppo tempo è stato tenuto all’oscuro per ragioni di potere e di interessi occulti. Oggi però non possiamo non recepire l’appello di Salvatore Borsellino, e chiedere al presidente Morra che vengano portati alla luce tutti i segreti di Stato che coprono la storia oscura della nostra Nazione, e non solo riguardo alla strage di via D’Amelio. L’agenda rossa di Paolo Borsellino rappresenta un simbolo di tutti questi misteri, e probabilmente contiene la chiave per comprendere cosa è davvero avvenuto nell’estate del 1992, quale fu il ruolo di apparati deviati dello Stato nelle stragi di mafia, chi avviò la trattativa con Cosa Nostra, sulla cui esistenza non c’è più alcun dubbio, per quale obiettivo e soprattutto a quale prezzo. Quel prezzo che oggi, legittimamente, pensiamo possa essere la vita di Paolo Borsellino e degli uomini e delle donne della sua scorta”. “A pochi giorni dalla ricorrenza del 19 luglio, anniversario della strage di via D’Amelio, la battaglia per la verità è il solo modo di rendere omaggio al sacrificio di un grande Italiano come Paolo Borsellino, un magistrato capace di dimezzare la sua scorta e mettere a repentaglio la propria vita per garantire una volante in più a Marsala. Un uomo che davanti alla Commissione antimafia ha avuto il coraggio di denunciare le criticità del sistema, il pericoloso calo di tensione nella lotta alla criminalità organizzata, e che è andato incontro al sacrificio come un grande patriota, rispondendo ad un irrinunciabile senso del dovere e in segno di infinito amore per la propria terra e per il proprio popolo. Per questo – conclude Wanda Ferro – saremmo ancora in piazza, da Palermo a Cosenza, il 19 luglio, ad alzare una fiaccola come simbolo della nostra determinazione a ricercare verità e giustizia”.