Un incontro per parlare del suo nuovo romanzo, ma anche per testimoniare la sua convivenza con la disprassia e spiegare l’importanza della scrittura per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a un disturbo ancora poco raccontato e poco conosciuto. Si tratta dell’appuntamento con Pierluigi Cuccitto, autore di “Nandèra. Il ragazzo della profezia”, che il 18 luglio, alle ore 19, sarà nella cittadina jonica di Soverato, presso la libreria “Non ci resta che leggere”, via Solferino 1.  Cuccitto dialogherà con Laura Montuoro, scrittrice e direttrice dell’agenzia letteraria “Grafèin”, e parlerà del suo ultimo libro, un romanzo tra il fantasy e il fiabesco, pubblicato a maggio scorso per Apollo Edizioni: un romanzo che è l’elogio della lentezza e più in generale della “diversità” di chi non può, o non vuole, seguire il passo di una società dominata da efficientismo e frenesia e che si contrappone alla “magia” intesa come capacità di sognare e di andare oltre il torpore di una quotidianità ingrigita e alienante. Un tema, quello al centro del libro, che l’autore propone nel romanzo anche alla luce del suo modo di essere persona con disprassia, “un disturbo – spiega Cuccitto – da cui deriva la mancanza degli automatismi che collegano il pensiero e l’azione e che comporta la necessità di modellare la vita con ritmi rallentati”. Dunque, un libro ispirato “al disagio che io – racconta l’autore -, in quanto disprassico, sento molto rispetto a una società frettolosa e senza pietà per chi rimane indietro”. Una questione che l’autore affronterà nel corso della presentazione del libro a Soverato e che ha trattato con sfumature simili nel suo precedente romanzo, “Il ragazzo in ritardo”, pubblicato per Tabula Fati, e nei suoi “Racconti disprassici”, pubblicati sul suo blog personale e disponibili su https://tuor1981.wordpress.com/  .  “Nandèra. Il ragazzo della profezia” è il primo romanzo di una serie di tre e racconta le vicende di Joan, giovane orfano contadino che un giorno riceve la visita del mago Borèo. Il mago è convinto che il destino del ragazzo sia legato a una profezia e vuole farne il suo erede, poiché la “magia” rischia di scomparire dalla terra immaginaria di “Nandèra” e di essere cancellata da una strana “setta mercantile-religiosa”. Una setta che vuole imporsi guerreggiando al grido di “Rapidità”, di “Efficienza” e di “Non perdere tempo”. Riguardo alle scelte stilistiche e di genere, con questo romanzo l’autore mette insieme fantasy e stile fiabesco. “Questo libro – sottolinea Cuccitto – nasce con la premessa delle Fiabe italiane di Italo Calvino che mi hanno spalancato un mondo davanti. Mi sono reso conto – spiega l’autore – che il fantasy oggi ha bisogno di strade nuove e di esplorare un mondo in cui anche le fiabe possono trovare il loro posto”.

 

Chi è Pierluigi Cuccitto

Pierluigi Cuccitto, nasce a Urbino il 17 settembre del 1981 e vive a Pesaro. Si laurea in Beni culturali e ricerca storica ed è appassionato di fantasy fin dall’età di otto anni, una passione cresciuta grazie ai libri di Tolkien e di Neil Gaiman con cui sviluppa un interesse per la lettura e la scrittura che aumenta nel tempo in modo continuo. Inizia a scrivere alcuni brevi racconti in privato nel 2005 partendo da grezze prove per trovare uno stile da seguire. Il primo libro, pubblicato con Sigismundus Editrice, è del 2013 e si intitola “Lo specchio è oltre”: una piccola favola fantasy a metà tra “La storia infinita” e “Alice nel paese delle meraviglie”. A giugno del 2017 esce per il gruppo editoriale Tabula Fati il suo primo romanzo, “Il ragazzo in ritardo”. Tra il 2018 e il 2019, pubblica sul suo blog i “Racconti disprassici”: si tratta di “un tentativo – spiega l’autore – di narrare il lungo viaggio che un bambino, poi ragazzo, compie per conoscere il suo problema giungendo ad accettarlo e a vivere normalmente con i suoi ritmi. Racconti rivolti a tutti i bambini e ragazzi che ne soffrono e che può servire anche ai loro genitori per comprendere meglio i loro figli”. Infine, a maggio di quest’anno, la pubblicazione di “Nandèra. Il ragazzo della profezia”.

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