“Credo sia arrivato il momento decisivo per essere presenza e presidio territoriale a tutela della Terra, più in particolare dell’ambiente, della biodiversità e della bellezza che ne deriva. Il tutto – dichiara il presidente di Acli Terra Calabria, Giuseppe Campisi – visto e sentito come patrimonio per l’umanità. Se la questione ambientale è drammatica, a partire dalla Calabria, credo che dovremmo proporre un nuovo impegno di trasformazione per la tutela del creato, a iniziare da Acli Terra e dalle Associazioni e Movimenti di ispirazione cristiana. In buona sostanza, come ci suggerisce Papa Francesco nel suo libro Laudato Si, dobbiamo custodire, attraverso una relazione di reciprocità responsabile, il legame tra essere umano e natura, raggiungendo una convinta conversione ecologica”. Nel nostro tempo, è necessario intervenire mediante un piano di politiche per la natura e per la Terra, finalizzato alla rigenerazione di uno stile di vita nuovo e quotidiano, per il benessere delle generazioni di oggi e di quelle che verranno, attraversate da mancanza di lavoro, da diffuse condizioni di povertà, da spaventose e drammatiche condizioni demografiche che minano qualsiasi precondizione di sviluppo socio economico a partire dai prossimi 30 anni. Tutte problematiche che hanno una correlazione con l’ambiente e la Terra, che rappresentano il capitale naturale, base per ogni ecosistema e tutela della biodiversità su cui poggia e vive il capitale umano. “È necessaria una testimonianza forte – prosegue Campisi – per parlarci e confrontarci tutti su una tematica che ci appartiene in quanto collettività, siano associazioni, imprenditori, educatori, famiglie, figli, cittadini. Alla luce di questo allarmante e drammatico problema dell’umanità occorre l’operatività concreta delle istituzioni, soprattutto quelle locali, che sono assoggettate a vivere con le continue emergenze, eppure bisognose di progettazioni in modo integrato, accompagnate da azioni di sviluppo locale”. Nelle politiche regionali devono essere attivati finanziamenti mirati al raggiungimento dei 17 Obiettivi previsti per lo Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030 dell’ONU, sottoscritta nel 2015 da oltre 190 Paesi. Tutto questo non è secondario per poter stare dentro i target necessari al superamento dei ritardi accumulati rispetto ai cambiamenti climatici. Non è secondario neppure ridurre drasticamente il consumo di suolo e tutte le forme di deforestazione che creano ogni giorno calamità e vanno contro la regolazione del clima. “Fare ecologia integrale – conferma il presidente di Acli Terra Calabria – significa anche promuovere forme innovative di rigenerazione urbana, per come sostenuto dalla Commissione Europea. Il GOAL 13 è uno degli indicatori che prevede l’adozione di misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Propone un nuovo paradigma, un nuovo percorso educativo per lo sviluppo sostenibile, a cui soprattutto le Associazioni di ispirazione cristiana devono aderire, con coerenza e determinazione, manifestando il metodo alla partecipazione attiva”. Secondo il teologo Vito Mancuso “la grande idea del nostro tempo è capire la natura della natura. E da qui bisogna ricostruire un progetto di società”. E se l’ecologia integrale dovrà essere il nostro sentiero esistenziale, da praticare in quanto è bene comune per salvare il pianeta, allora dobbiamo sentire forte la responsabilità civica e politica per consegnare un mondo migliore alle future generazioni, già martoriate, non solo per il degrado ambientale e climatico ma anche per mancanza di buone occasioni di lavoro che siano frutto di un’economia sostenibile. Sicuramente gli interventi di politica economica europea 2021-2027 rappresentano il pilastro strategico per il recupero e il ripristino degli ecosistemi degradati e andare verso un cammino di sviluppo sostenibile, di lavoro dignitoso e di qualità.