Il libro è ispirato alla vicenda accaduta il 25 febbraio 1997 a Cosenza quando Francesco Pezzulli, soprannominato “lo Smilzo” e all’epoca detenuto in attesa di giudizio, circondato da filo spinato e recinzioni invalicabili, tenuto d’occhio da centinaia di sorveglianti, unità cinofile, telecamere a circuito chiuso ed elicotteri, senza alcun aiuto esterno, evase dall’aula bunker in cui si stava celebrando il maxiprocesso “Garden” alle organizzazioni criminali. Il romanzo induce a riflettere sull’intima natura del carcere e sul potere delle istituzioni totali che fanno sparire i corpi dentro le etichette e annichiliscono il tempo. Libero dal dispositivo carcerario, nei dodici giorni della latitanza “lo Smilzo” ebbe la possibilità di rielaborare il cammino che lo aveva portato a far parte della malavita. Dal racconto riemergono le strategie di chi trascinò lui e tanti altri giovani nella guerra di mafia. Il libro sarà presentato anche a Roma, domenica 30 giugno, con la cooperativa editoriale Sensibili alle Foglie, che lo ha pubblicato, e il 17 agosto nello JoggiAvant Folk.

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