Ad un passo da noi” è il titolo del libro della psicoterapeuta Angelina Pettinato, presentato stamattina nel carcere di Catanzaro, in una cornice in cui queste parole assumono un significato particolare.
Il carcere è un luogo vicino, inserito nel contesto cittadino, eppure allo stesso tempo lontano, separato, “ad un passo” da tutto il resto, dal mondo libero e “normale”.
“I libri possono essere ottimi strumenti per provare a ricominciare: questo il motivo alla base dei frequenti incontri con l’autore che si svolgono nella Casa Circondariale di Siano nell’ambito delle attività dei laboratori di lettura e scrittura creativa” spiega la direttrice dell’istituto Angela Paravati. Questa iniziativa in particolare nasce dal supporto fornito dall’associazione Amici con il cuore, che da tempo collabora con l’istituto.
132 pagine edite nel 2018 dalla casa editrice Streetlib in cui si snodano le vicende di Leila, lungo il cammino di Santiago fino a Roma, in uno scenario che oscilla tra il Portogallo del 1700 e la Roma antica.
Leggendo il libro ci si chiede quale filo possa unire ogni epoca per portare a termine un compito e compiere un destino.
Il testo è un percorso di rinnovamento interiore, che è ciò che dovrebbe essere una pena in carcere: non solo una limitazione della libertà personale, ma un cammino di formazione e di crescita, in grado di dare un punto di vista diverso.
Grande la partecipazione dei detenuti, che hanno prodotto degli elaborati sul tema, confrontando il libro con altri testi di altri autori. Tra le riflessioni più significative quelle sulla scelta: “…Scegliere è sempre meglio di non scegliere, per non dare la possibilità ad altri di scegliere per noi”.
Parole che, dette da persone private della libertà personale, hanno un peso diverso.
L’autrice ha definito l’incontro: “Un autentico momento di confronto in cui le parole raccontano i comportamenti di ognuno di noi.”

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