Un resoconto completo, dettagliato, esaustivo della storia di Chiaravalle Centrale: dalle origini al XX secolo. E’ quanto ci offre l’ottimo volume “Chiaravalle Centrale nella Valle dell’Ancinale” appena dato alle stampe da “Promocultura Edizioni” e scritto dal prof. Mario Domenico Gullì (prefazione di Vincenzo Cataldo e postfazione di Francesco Pungitore). Già autore di importanti opere a carattere storico e culturale, Gullì completa le sue lunghe ricerche sul paese natìo con questo libro, poderoso nelle dimensioni e solido nei riferimenti documentali e bibliografici. Un’opera preziosissima, dunque, che consegna alle generazioni presenti e future un quadro ben delineato delle origini di Chiaravalle, del suo sviluppo nel corso del tempo, dei personaggi e delle famiglie che ne hanno segnato il cammino. Il tutto collocato in una coerente visione d’insieme che riconnette, ponendole logicamente in rapporto, la microstoria e la macrostoria. “Il toponimo si adatta al sito ed è intuibile il suo legame con il movimento monastico fondato da Bernardo da Chiaravalle” spiega Gullì nelle pagine iniziali, fissando in termini precisi le origini normanne della prima “Claravallis”. Gli insediamenti antropici, peraltro, non mancavano nella zona, già in epoca bizantina e finanche in età romana. Probabilmente, argomenta l’autore, Claravallis sorse non distante da una villa (o villaggio) del periodo del Basso Impero (V secolo d. C.) “distante dieci chilometri dalla costa e due da Argusto”. Insomma, una storia antichissima e densa di episodi da ricordare. Come, ad esempio, l’arrivo della nobile casata degli Stalianos (cognome poi italianizzato in Staglianò) dalla Spagna, nel XVI secolo. Evidenzia il giornalista Francesco Pungitore nella sua postfazione: “E’ utile ipotizzare che quest’opera possa rientrare, a pieno titolo, tra i testi in uso alle scuole di questa città, come base su cui fondare il senso di identità sociale delle nuove generazioni […] risulta indubbio il valore sociale e culturale del lavoro che Mario Domenico Gullì ha dedicato alla sua e nostra Chiaravalle, meritando la gratitudine dell’intera comunità”.

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