La musica, con la multiculturalità che le è propria, è probabilmente il mezzo più efficace per rendere i popoli uniti superando le differenze sociali, religiose, civili. Lo ha confermato ieri sera il Singing Cluster Coro, nella applauditissima esibizione tenutasi nella seicentesca Chiesa del SS Rosario, nell’ambito della XVI edizione del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce.
Il coro, accompagnato al pianoforte da Maurizio Rubera, solista Claudia Lamanna, è stato diretto in modo eccelso da Giulio De Carlo, che è riuscito a mettere in evidenza, in ogni brano eseguito, le eccellenti qualità vocali dei cantanti e una padronanza non comune del repertorio.
Un programma raffinato che ha esaltato le peculiarità della musica brasiliana, in riferimento al tema Alma Brasileira scelto dal Festival d’Autunno. Ma anche di quella francese, tedesca, spagnola, americana e africana, in un excursus partito dai madrigali cinquecenteschi di Desprez e Arcadelt e giunto attraverso Offenbach e Verdi ai Gospel e agli Spiritual dei neri d’America. Al centro del concerto, il tema Freedom inteso come libertà, accoglienza, multiculturalità, argomenti al centro del dibattito nazionale, al quale il Festival ha dedicato la sezione di approfondimento culturale, collaterale agli eventi spettacolistici.
Si è entrato subito nel vivo del concerto con What a wonderful world, di Louis Armstrong, una canzone di pace scritta durante il clima di tensioni e di lotte razziali negli Stati Uniti, che è il manifesto più rappresentativo della pace nel mondo e dell’unione tra i popoli.
L’intero programma presentato dal Singing Cluster Coro è stato molto apprezzato dal pubblico che ha gremito la seicentesca chiesa del SS. Rosario, per la bellezza delle esecuzioni che appartengono a generi e autori diversi. Dai vocalizzi della evocativa Adiemus di Karl Jenkins alla imperiosa Barcarolle di Jacques Offenbach, dall’incantevole dolcezza di Esta tierra di Javier Busto alla immancabile Va’ pensiero di Giuseppe Verdi è stato tutto un susseguirsi di emozioni intense. Hanno trovato posto anche un divertente medley dedicato agli indimenticabili cartoni di Walt Disney che divertendo affrontano importanti temi sociali e Oh happy day, inno religioso del XVIII secolo, che ad ogni esecuzione continua ancora oggi a suscitare grandi emozioni .
L’estrema cura e raffinatezza nel fraseggio, le voci che si rincorrevano incessantemente nei brani polifonici, la scelta riuscitissima dei brani proposti, hanno meritato ampiamente i numerosi applausi del pubblico, giusto riconoscimento per una performance davvero impeccabile.
Il Festival d’Autunno si avvia alla conclusione con un concerto imperdibile. Giovedì 8 novembre sarà Stefano Bollani, nell’unica data calabrese, a presentare con la sua band composta da musicisti brasiliani il suo ultimo album Que bom, un progetto interamente dedicato al Brasile
I biglietti per il concerto di Bollani potranno essere acquistati nella segreteria del Festival in piazza Prefettura a Catanzaro e in tutte le rivendite Ticketone, oltre che on line sul sito all’indirizzo www.festivaldautunno.com. Ogni informazione e foto saranno reperibili anche sull’app, scaricabile gratuitamente su ogni cellulare, sui canali social e sul sito ufficiale della rassegna oppure contattando il numero telefonico 331.8301571.
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