ROMA – “La mancata soluzione dei problemi del Sud rappresenta la più grave macchia della storia d’Italia e della sua classe politica: nessuno si senta escluso”. E’ quanto ha affermato il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, illustrando questo pomeriggio in aula la mozione per il Sud proposta da Fdi. Il testo della mozione, dopo un’ampia analisi sulla condizione del Meridione, che ancora fa registrare un consistente divario nei confronti del resto del Paese e dell’Unione europea, sia rispetto ai dati economici che riguardo alle tematiche delle infrastrutture, del lavoro, del welfare, della sanità, dell’ambiente, della sicurezza e della legalità, impegna il Governo nazionale ad adottare alcune misure considerate indispensabili al rilancio del Mezzogiorno. Tra le proposte di Fratelli d’Italia al Governo l’adozione di importanti agevolazioni fiscali e contributi statali per le attività imprenditoriali che assumono a tempo indeterminato al Sud e sostegno alle iniziative formative e agli investimenti finalizzati alle assunzioni; agevolazioni fiscali mirate ad attrarre nelle regioni meridionali i pensionati provenienti dal resto d’Europa; la previsione di norme e capitoli di bilancio a sostegno della natalità e della famiglia; la riduzione dell’iva al 10 per cento per gli stabilimenti balneari; l’introduzione come criterio di finanziamento di opere infrastrutturali la quantificazione dell’impatto sullo sviluppo del Mezzogiorno; dotare il Sud di un sistema portuale ed aeroportuale efficiente, di una rete ferroviaria ad alta velocità moderna e sicura; dare avvio immediato alle Zes; presentare in legge di bilancio misure per la messa in sicurezza degli edifici, in particolare quelli scolastici, per il recupero dei centri urbani, e per il finanziamento dei programmi già avviati nei settori dell’edilizia sanitaria, universitaria e carceraria; anticipare le infrastrutture tecnologiche per la Banda Ultra Larga; adottare misure a sostegno della centralizzazione delle procedure di gara per l’affidamento di contratti pubblici, rafforzando l’istituto dell’e-procurement; consentire all’Agenzia per la Coesione di prestare assistenza tecnica alle amministrazioni locali e regionali meridionali per contrastare la lentezza nelle procedure di spesa dei fondi europei; avviare interlocuzioni con l’Unione europea per ottenere misure di “fiscalità di vantaggio” e la rimodulazione e la semplificazione delle procedure di spesa dei Fondi Europei; predisporre un programma per la conservazione e valorizzazione delle risorse naturali delle Regioni, al fine di rilanciare il turismo; elaborare una serie di previsioni normative collegate alla legge di bilancio per la messa in sicurezza del territorio attraverso interventi complessivi di bonifica, di gestione dei rifiuti e del ciclo delle acque, di mitigazione del dissesto idrogeologico; adottare un Piano di investimenti straordinari in materia sanitaria per eliminare il gap esistente nelle regioni meridionali conseguendo, in tal modo, la riduzione della mobilità sanitaria e, sempre nel settore sanitario, a valutare i risultati ottenuti dai commissari straordinari nelle regioni sottoposte a piano di rientro dal debito, ed assumere i conseguenti provvedimenti qualora gli uffici commissariali non abbiano raggiunto gli obiettivi fissati; elaborare un programma di gestione dei flussi migratori che consideri il Sud come “Porta del Mediterraneo” anche in una ottica di incremento dell’interscambio commerciale; prevedere aree detassate per gli agricoltori del Sud in modo tale da sostenere la ripresa dell’agricoltura anche attraverso la creazione di un marchio ‘made in Sud’ che certifichi la qualità dei prodotti tipici regionali; adottare provvedimenti normativi di incremento delle pene previste per i reati di contraffazione e l’elaborazione di un sistema di controlli e verifica dei prodotti agricoli certificati; predisporre in legge di bilancio norme per favorire l’accesso al credito bancario da parte degli imprenditori, in particolare quelli dei settori agricolo, agroalimentare e zootecnico, per incentivare gli investimenti; adottare iniziative normative per garantire la sicurezza e il rispetto della legalità in quanto prerequisito per lo sviluppo del Mezzogiorno e a potenziare gli organici delle Forze dell’Ordine, sia ai fini del controllo del territorio che del rafforzamento dell’apparato investigativo, e della magistratura, salvaguardando i presidi di polizia e gli uffici giudiziari sul territorio. Nel presentare la mozione la vice presidente del gruppo on. Wanda Ferro ha richiamato la figura di Antonio Billia, il deputato che per primo, nel 1873, coniò la definizione Questione meridionale: “Sicuramente l’on. Billia non potrebbe mai immaginare che dopo un secolo e mezzo siamo ancora qui a parlare del Sud, dei suoi problemi e di una Questione meridionale irrisolta, sempre più aperta, sempre più lontana da una soluzione. E certamente non tornerebbe indietro a raccontare che il suo intervento, 145 anni dopo, ha prodotto il solo risultato di un Ministero del Sud: nessuno gli crederebbe”. “Piuttosto che all’assistenzialismo – ha detto l’on. Wanda Ferro nel corso del suo intervento – pensiamo ad una politica che segni maggiori traguardi al merito, soprattutto al Sud, un modo come un altro per frenare la fuga di tante risorse giovanili che se avessero addirittura migliori condizioni potrebbero restare e contribuire in maniera determinante alla crescita complessiva. Alcune tematiche (infrastrutture, lavoro, stato sociale, ambiente, salute) sono così scontate da non dover appartenere ad una mozione o ad una discussione in aula, sarebbe un po’ come ripartire dalla lettura dell’alfabeto ad ogni lezione universitaria, ma purtroppo rimangono ancora oggi essenziali e centrali in una sorta di analfabetismo dei diritti fondamentali al quale il Sud è condannato da tempo”. “E’ mai possibile – ha detto Wanda Ferro – non prevedere subito agevolazioni fiscali per indirizzare nelle regioni del sud quella migrazione di pensionati che ha interessato il Portogallo per le sue esenzioni d’imposta decennali, oppure la Tunisia con un regime fiscale agevolato? Inserire subito una possibilità del genere diretta ai nostri pensionati darebbe anche modo di un sensibile miglioramento della qualità della vita, perché il Sud offre importanti opportunità di tradizioni, storia, arte, natura, paesaggio, clima. Vogliamo poi prendere atto del fatto che siamo circondati da Paesi come Albania, Svizzera, Malta, Slovenia, Montenegro, Serbia, che offrono una tassazione decisamente migliore togliendo competitività alle nostre aziende? In sintesi ogni genere di agevolazione che interessi il Sud aumenterebbe la competitività aziendale, favorendone la crescita con riflessi importanti sull’occupazione giovanile. È chiaro che non bisognerà mai abbassare la guardia nella lotta alla criminalità organizzata, mentre un altro tema di grande importanza è quello delle pubbliche amministrazioni sia in termini di efficienza, sia nella indispensabile battaglia contro la corruzione”. “Ammesso che davvero questo Governo intenda, non certo sfidare l’Europa, ma puntualizzare a Bruxelles alcune specificità di casa nostra – ha detto ancora l’on. Ferro – dobbiamo avere la capacità di recuperare il senso di quello cui era diretto l’obiettivo uno, cioè promuovere l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo, e favorire al Sud il completamento delle reti portuali ed aeroportuali, dell’alta velocità ferroviaria, delle zone economiche speciali, delle infrastrutture tecnologiche, degli investimenti sulla sicurezza degli edifici. In parole povere: andiamo a spendere i fondi europei dove effettivamente abbiamo le più gravi necessità, e questo ci dovrà essere concesso!”. “Se non si risolleva il Sud – ha concluso l’on. Ferro – affonda l’Italia e si trascina dietro l’intera Europa, con le sue tensioni generate da un mercato che preme da oriente ed una immigrazione che preme dal nord Africa. E così l’ormai caro Antonio Billia, che immagino per una volta come il protagonista di ‘Ritorno al Futuro’, risalendo a bordo della sua DeLorean per viaggiare nel tempo e ritornare al 1873, potrà dire: “Ma quale questione meridionale, quella ormai è di secondaria importanza: c’è una questione molto più importante, rischia di saltare il banco!”.