Ci sembra giusto alimentare il dialogo riguardante il profondo disagio, che le terribili piogge dei giorni scorsi, hanno portato alla nostra Regione. Strade divelte, ponti crollati, interi paesi allagati, complessi industriali provati e soprattutto vite umane spezzate. Vista la gravità della condizione attuale, una riflessione sociale e politica è d’obbligo, affinché nulla cada nel dimenticatoio e nulla venga arginato da “chiacchiere” di convenienza. Come sempre, grazie alla celere capacità d’intervento della nostra protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, molte situazioni di rischio sono state arginate. Arginate ma non evitate, questo perché l’azione amministrativa sino ad ora messa in campo nell’ambito della previsione e del contenimento del rischio idrogeologico del nostro territorio si è rivelata nuovamente futile e fallimentare. A questo punto risulta inutile proporre domande retoriche su chi ricada la colpa della mancata manutenzione e progettazione, tuttavia è importante lanciare un monito alla popolazione. Basta! Nessun Calabrese può ritenersi soddisfatto dell’attuale stato dei fatti, delle tragedie da sopportare in silenzio, delle promesse bloccate dai tempi della burocrazia, dai disastri alimentati dall’ignoranza amministrativa e dal tempo che ogni volta cancella tutto, fino alla prossima alluvione. Il dialogo deve essere alimentato quotidianamente, affinché la fiamma del nostro sdegno non venga soppressa dall’omertà politica che ci circonda. La vicinanza dell’associazione CiCredo va a chi, in questa tragedia umana, ha perso parte della propria esistenza.

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