Da quattro anni, riflettori puntati sulla Grande Arte Contemporanea con il Simposo Internazionale Art Live – La Luce nella Baia di Caminia – promosso e diretto da Rosa Spina, in collaborazione con Mario Iannelli e Tommaso Proganò, responsabili struttura turistica “La Cabana”.
Per Rosa Spina, artista di fama mondiale, precorritrice, in Italia, della Fiber Art, esponente eccellente della Factory Minotauro Fine Art Gallery di Palazzolo sull’Oglio(BS), Art Director Antonio Falbo, il termine “Simposio” assume in questo contesto il significato dello stare insieme, argomentando di Arte e Territorio, realizzando opere che testimoniano le sensazioni provate a contatto con le atmosfere mutabili di questo angolo di terra e di mare calabrese che è la Baia di Caminia.
Un’esperienza singolare, in cui la circolazione diffusa di artisti, di modi e saperi diversi, pur se contrastanti, offre, ai fruitori, il diritto di accedere al sublime linguaggio dell’Arte e stimola un’attenta riflessione sulla sua funzione quale nutrimento dello spirito.
Art Live, evento culturale straordinario per una location da sogno quale la Baia di Caminia, raro gioiello incastonato tra gli strapiombi e il mare, non delude le preannunciate aspettative e, puntualmente, quest’anno, come ogni anno, registra la partecipazione di Artisti italiani e stranieri, e Maestri la cui eccezionalità è riconosciuta anche e soprattutto a livello internazionale:
Enzo Angiuoni, artista eclettico: pittore, scultore, ceramista; irpino di Atripalda, nato a Contrada, Avellino. Esuberante, policromo, fondatore e direttore artistico dell’Associazione Culturale ArtEuropa, sostiene che ai vari appuntamenti si presenta non solo con le sue opere da esporre in vetrina, ma con tutta la sua terra, le cui forme e colori sono la sua fonte essenziale d’ispirazione;
Giancarlo Caneva di Udine, pittore ilare dai colori magici, le cui opere, in tensione dialettica tra astratto e figurativo, trasmettono allegria, spensieratezza, voglia di vivere. Associato ad Arteuropa, è presidente Artestruttura;
Augusto Ambrosone di Avellino, pittore, scultore, ceramista, che sostiene di essersi allontanato gradualmente, nel tempo e con la sperimentazione, dal visibile all’invisibile, dall’iconico all’aniconico, dal reale all’astratto, perché la rappresentazione del mondo esterno, l’arte dell’apparire, non riusciva più ad appagare fino in fondo la sua necessità di espressione spirituale: “ho scandagliato il mio microcosmo interiore per arrivare ad un’arte dell’essere”;
Dorotea Li Causi, nata a Crotone, residente a Girifalco(CZ), di origine siciliana, artista poliedrica: poetessa, scrittrice, pittrice, cantautrice, ama dipingere su formati, di dimensioni notevoli siano essi tele o lenzuola; predilige gli spazi aperti per starci dentro, per abitarci dentro. Ha scelto la natura come luogo in cui creare perché, afferma, è fonte inesauribile di ispirazione. “… Immersi nella natura si riescono a catturare quei piccoli istanti di felicità che non si vedono quando inseguiamo distrazioni e smettiamo di ascoltarci. L’arte e la natura sono trasmettitori di bellezza, sono strumenti per penetrare nella parte più profonda delle cose”;
Raimondo Cefaly, nipote del noto artista Andrea Cefaly, dal quale ha tratto i fondamenti della sua Arte, vive e lavora a Cortale(CZ), suo paese natio.
Il sapiente gioco di luci e colori che caratterizza le sue opere esalta l’impianto figurativo per poi evolvere e alleggerirsi in espressioni neo-astratte. La sua tecnica ha tratti informali, con qualche richiamo al dripping e con motivi di chiara matrice espressionistica. Il suo gesto, sicuro ed energico, si imprimere sulla tela con pennellate decise che si materializzano in vibranti movimenti colorati;
Svetlana Boyarkina e Stella Labuzhskaya, entrambe di Mosca;
Giovanna Carbone di Udine; la stessa Rosa Spina.
Artisti che hanno maturato importanti percorsi esperienziali concretizzando traguardi di rilievo che hanno aperto loro le porte di prestigiose gallerie, storiche dimore, spazi d’interesse sia a livello nazionale che internazionale.
L’arte, afferma Rosa Spina, ha plasmato la loro anima e trasformato la loro esistenza in una ricerca continua di bellezza.
Finalità del Simposio è stata quella di realizzate opere sit-specific di Arte Live giorno dopo giorno.
Il Simposio, avviato il 16 settembre, si è concluso venerdi 21 settembre con la mostra espositiva delle opere realizzate e la sfilata di moda “Le trame della vita” della Fashion Stylist Monia Mazzei la cui collezione presenta una serie di capi unici, pensati per la donna da una donna, quindi impreziositi da sensibilità e raffinatezza e che le modelle hanno straordinariamente saputo interpretare con fascino, leggerezza ed eleganza, Tali proposte, ben armonizzate e intelligentemente elaborate, pur affermandosi come riferimenti evocativi dei costumi classici della cultura arbëreshe, cavalcano l’onda della modernità, del nuovo, sulla spinta originalissima e rivoluzionaria dei defilages propri dell’Arte di Rosa Spina, la cui cifra stilistica esalta la mediterraneità e canta culture antiche intrecciando azzardi in esplorazioni altre e sempre più geniali.
La sfilata è stato un assaggio di quella più corposa svoltasi il 13 settembre al Parco della Biodiversita’ di Catanzaro nell’ambito della rassegna “Catanzaro, le città nella città” e dal titolo “Le trame dell’etnia” tra Storia, Arte, Cultura, Moda, a cura dell’Associazione Progetto Caraffa, Presidente Francesco Stirparo, con la direzione artistica di Cettina Mazzei, profonda conoscitrice della cultura Arbëreshe, che si è detta onorata di partecipare alla serata conclusiva del Simposio.
Al pubblico presente è stato offerto un dinamico affresco culturale in cui immaginario collettivo e incanto dell’ambiente naturale ben si sono armonizzati con l’Arte e le sue prospettive – non sempre prevebili ma mutevoli – in un clima di convivialità in cui il valore del fare arte nel territorio e per il territorio assurge a stimolo di condivisione e crescita plurale. Del resto non poteva essere diversamente con un Direttore Artistico quale Rosa Spina, catalizzatrice di interscambi intergenerazionali, la cui genialità è a dir poco contagiosa.
Infine, a suggellare queste istantanee di fermento, di adrenalina pura, l’intervento di Mario Iannelli, per il quale il coraggioso e rispettabile impegno fin qui profuso esige un salto di qualità che si dovrebbe sostanziare nell’istituzione di un Premio ad Hoc: il Premio Caminia, un progetto meditato da tempo per dare continuità a questa intrapresa comune di promozione del territorio attraverso l’Arte e la cui riuscita dipenderà molto dalla sollecitazione che si riusciranno a sviluppare per attrarre e stuzzicare la compartecipazione di Enti Pubblici e Privati, Associazioni, Cittadinanza.
E il Sindaco di Staletti, Alfonso Mercurio, anch’egli presente, non è rimasto insensibile, anzi si è detto disponibile ad interagire nella consapevolezza della valenza culturale dell’evento e della necessità di creare un circuito virtuoso di collaborazioni a beneficio di tuta la comunità.
Articolo di Giovanna Vecchio