Catanzaro, – Dopo l’imponente Opera musicale “Francesco de Paula”, dedicata alla vita di San Francesco di Paola, il musicista e compositore calabrese Francesco Perri ha da poco terminato la scrittura dell’Opera teatrale “Natuzza”, dedicata alla vita della mistica di Paravati conosciuta in tutto il mondo. La regia dello spettacolo, anche in questa occasione, e’ affidata a Marco Simeoli, tra i piu’ apprezzati registi, autori e attori teatrali italiani, premiato al Gran Premio Internazionale di Venezia 2018 con un riconoscimento speciale. La prima assoluta e’ prevista per fine maggio. La produzione teatrale, come gia’ avvenuto per la maestosa nuova versione di “Francesco de Paula” andata in scena lo scorso novembre al Palacalafiore di Reggio Calabria, sara’ di Ruggero Pegna, guarito da una terribile forma di leucemia in modo miracoloso anche per le preghiere di Natuzza, come lui stesso ha scritto nel romanzo “Miracolo d’Amore” edito da Rubbettino. “A dieci anni dalla scomparsa della mistica calabrese, tra le piu’ conosciute dell’era contemporanea – afferma Francesco Perri – questo lavoro su Natuzza vuole essere un importante tributo alla sua figura e alla sua fortissima personalita’ e, al contempo, un progetto non solo artistico, con l’intento di unire misticismo, territorio, religiosita’, valori identitari, insomma un grande messaggio di cristianita’ da una terra, come la Calabria, che ha vissuto intensamente la sua presenza prodigiosa, connotata da un’infinita’ di racconti e testimonianze popolari sui suoi doni e sulla sua immensa disponibilita’ ad ascoltare chiunque e a pregare per dare sollievo e conforto, in particolare a malati e bisognosi.”. Natuzza vuole essere il progetto religioso conclusivo di uno speciale cammino artistico di Francesco Perri, (premiato a marzo per la migliore colonna sonora, “The Guardian of the Ice”, al Winter Film Award di New York”), partito nel 2016 con Francesco de Paula, in cui convergono le esperienze narrative precedenti ed altre tipologie di nuove rappresentazioni con molteplici sfaccettature artistiche, sinestetiche e di contaminazioni. Il lavoro Natuzza identifica la vicenda umana e religiosa di questa “donna speciale”, mamma di cinque figli, ma anche “mamma” di tutti i suoi fedeli, personalita’ calabrese tra le piu’ importanti figure mistiche del ‘900. Il lavoro avra’ una duplice identita’: territoriale e da esportazione, caratterizzandosi come importante veicolo di valori positivi oltre che biografici. Natuzza e’ una figura femminile del Sud Italia, laica che si pone come alter ego ad una visione massificante e a vocazione fortemente maschile del territorio e di un’idea dell’eroe ottocentesco. Si assiste, nel corso della sua vita, vissuta sempre nello stesso luogo, ad un totale capovolgimento della figura dell’eroe, che giungera’ ad essere “verme di terra”, come lei stessa si definiva. “Al di la’ della vicenda biografica, il lavoro teatrale Natuzza vuole puntare ad essere opera popolare, adatta a tutti, rappresentata nei grandi spazi oltre che nei teatri, scritta e musicata da Francesco Perri con la regia di Marco Simeoli e bravissimi attori che saranno resi noti a breve – afferma il produttore Ruggero Pegna – per rendere memoria ad una storia nuova, recente, ancora viva e fissa nei ricordi primari e personali della gente di ogni parte del mondo che l’ha conosciuta, a cominciare dal sottoscritto. Ho avuto il privilegio di incontrarla gia’ da ragazzo e di frequentare prima la sua casa, poi la Fondazione che l’ha ospitata e dove ora sorge la grande Chiesa chiestale dalla Madonna durante un’apparizione. E’ una grande storia, innanzitutto umana, piena di messaggi di fede e speranza per tutti. La sensibilita’ e la bravura di Francesco ci offriranno un’opera davvero splendida, emozionante e commovente .”. Natuzza, al secolo Fortunata Evolo nasce il 23 agosto 1924 a Paravati, paesino del territorio del Vibonese che rientra nel comune di Mileto, dove muore il 1 novembre 2009. Analfabeta, vive un’infanzia ed adolescenza difficilissima e diventa da subito, attraverso manifestazioni mistiche, importante riferimento della religiosita’ nazionale e mondiale. Si riferisce che durante il corso della sua vita si siano manifestati una serie di presunti episodi paranormali: apparizioni e colloqui con Gesu’ Cristo, la Madonna, angeli, santi e defunti, bilocazione, momenti di estasi e la comparsa di stimmate ed effusioni ematiche accompagnate da stati di sofferenza durante il periodo pasquale. Svariate testimonianze le attribuiscono anche il cosiddetto “dono dell’illuminazione diagnostica”, ovvero la capacita’ di diagnosticare con esattezza una malattia e suggerirne la cura migliore. Per piu’ di un cinquantennio riceve presso la sua abitazione migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, giunti a Paravati per incontrarla, nella speranza di avere notizie dall’aldila’ dai propri defunti o indicazioni sulle proprie malattie. A distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, e’ iniziata la causa di beatificazione. Migliaia i fedeli che si riuniscono diverse volte l’anno a Paravati nella futura Basilica dedicata alla Madonna, rifugio di tutte le anime. Centinaia i cenacoli di preghiera sorti in tutto il mondo. Oggi Natuzza e’ simbolo di una forte e rinnovata spiritualita’ religiosa al servizio dei piu’ deboli, dei bisognosi, dei giovani. (AGI)