CATANZARO –  “La Regione Calabria deve adeguarsi alla normativa nazionale e introdurre nella propria legge elettorale la doppia preferenza di genere”. E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia on. Wanda Ferro, che ha indirizzato una interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro per gli affari regionali per chiedere se non ritenga opportuno indicare un termine perentorio alle Regioni che ancora non hanno provveduto (Calabria, Piemonte, Puglia, Marche, Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta) affinché possano adeguarsi tempestivamente alla normativa, e in particolare alla legge n. 20 del 15 febbraio 2016, che prevede che le regioni a statuto ordinario, nel disciplinare con legge il proprio sistema elettorale, promuovano le pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure specifiche a seconda dei diversi sistemi elettorali regionali, quali: le quote di lista, l’espressione della cosiddetta “doppia preferenza” e l’alternanza di genere. “La proposta che istituisce la doppia preferenza di genere – commenta l’on. Wanda Ferro – giace ormai da troppo tempo nei cassetti del Consiglio regionale, e non vorrei che si tentasse di arrivare senza far nulla alla fine della legislatura soltanto per mere logiche di calcolo elettorale e per l’istinto di autoconservazione di un Consiglio composto pressoché interamente da uomini. Ricordo che sulla norma, che punta al riequilibrio della rappresentanza di genere nella massima assemblea calabrese per come previsto dall’art. 38 dello Statuto regionale e della legge 20/2016, c’è un’ampia condivisione da parte di associazioni, realtà culturali e sociali, ma anche delle forze politiche della nostra regione: è innanzitutto una norma di civiltà che può garantire reali opportunità di partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale. La doppia preferenza di genere, occorre precisare, non garantisce una riserva di quote, ma è uno strumento che richiede alle donne di confrontarsi con la ricerca del consenso e quindi di confrontarsi in un ambito meritocratico. Allo stesso tempo alleggerisce il peso degli ostacoli di natura sociale e culturale alla partecipazione delle donne alla vita pubblica, e favorisce anche all’interno degli stessi partiti una migliore selezione di candidati, siano essi uomini o donne, e della classe dirigente in generale. La norma va quindi approvata al più presto, anche per essere recepita dalla legge elettorale calabrese in conformità alle norme nazionali e ai precetti costituzionali che promuovono la partecipazione delle donne alla politica e all’accesso alle cariche elettive (articoli 51, primo comma, e 117, settimo comma della Costituzione), e per evitare di andare a nuove elezioni con il concreto rischio di ricorsi alla Consulta. La mia vicenda dovrebbe avere insegnato qualcosa. Per questo invito tutti i consiglieri a votare il provvedimento, dando ai cittadini una prova di efficienza legislativa e di civiltà giuridica. Sono felice, inoltre, che anche il presidente Oliverio si sia finalmente attivato ed espresso in maniera favorevole all’introduzione della doppia preferenza di genere: certo avrebbe potuto sollecitare l’approvazione della norma fin dall’inizio della legislatura, e non dedicare all’argomento qualche riunione-passerella di fine legislatura, quando i ranghi della maggioranza sono ormai dissolti”.

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