“Non sono per le parole, ma per i fatti. Per questo vi dico che appena avrò tutta la documentazione in mano, la farò portare nella commissione per le Attività produttive (Misiti fa parte della commissione Bilancio, ndr), quindi al ministro, e si agirà pensando al bene di Diamante e dei cittadini”. Massimo Misiti, deputato del Movimento Cinquestelle, non ha alcun dubbio: lo stallo in cui si trovano i lavori per il porto della cittadina tirrenica va rimosso in tempi brevi e senza altri indugi. Lo ha detto chiaramente intervenendo all’incontro organizzato a Diamante dal Movimento Popolare. “È evidente – ha detto Misiti – che il porto non può e non deve restare nelle condizioni attuali. La scadenza contrattuale col concessionario dei lavori è fissata al prossimo 26 agosto, e, pare, non possa essere rispettata. Ho sentito parlare di proroga che parrebbe essere di due anni. In linea con quanto ha già fatto il Meetup “Diamante in MoVimento-Amici di Beppe” ritengo che vada sollecitato il responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Zinno a mantenere fede alla nota del 7 giugno scorso con cui si dichiarava pronto a determinarsi di conseguenza qualora non si dovesse appalesare la ripresa dei lavori”. Fin qui, in estrema sintesi, l’intervento del parlamentare pentastellato. Ma, ricostruiamo la vicenda del porto di Diamante che è iniziata nel lontano 1998, e, con alterne vicende, è arrivata a giorni nostri. Tra una cosa e l’altra si è arrivati al primo luglio del 2009 veniva rilasciata all’ATI ICAD Costruzioni Generali S.R.L.-Diamante Blu S.R.L, la Concessione Demaniale n. 27 per la temporanea occupazione e l’uso di un’area demaniale di oltre 32.500 mq al fine di effettuare i ‘Lavori di ristrutturazione e completamento molo ricovero natanti del comune di Diamante’, come da aggiudicazione definitiva ad opera della Regione Calabria. Importo lavori circa 6 milioni di € di cui 1/3 con fondi europei veicolati tramite la Regione Calabria e 2/3 a carico del Concessionario. I lavori sono iniziati nella primavera del 2010, ma prima ancora di portare a termine evidenti ed apprezzabili lavorazioni, con nota del 31 luglio 2012, adducendo una serie di motivazioni tecnico pratiche, il Concessionario comunicava alla Regione Calabria la necessità di procedere a variante. La Regione, verificata la sussistenza dei presupposti, avviava l’iter di approvazione della stessa, terminato con la firma del Decreto di approvazione intervenuta il 3 novembre 2015. Da qui la stipula del Contratto aggiuntivo del 10/2/2016 che a fronte di un nuovo piano economico-finanziaro ampliava a 35 anni il periodo di gestione dell’opera dopo il collaudo della stessa. In pari data e con contratto separato venivano affidati alla Società mandataria ICAD Costruzioni Generali S.R.L. (in forza delle previsioni del Codice degli Appalti), anche i lavori relativi al c.d. “waterfront”, comprensivi di una strada di collegamento, per un importo di oltre 2 milioni di €. Il 5 settembre del 2016 veniva stipulato un verbale di ripresa dei lavori. Da tale data decorre il termine contrattuale di 720 giorni consecutivi, atteso che le iniziali prescrizioni a tutela della prateria di posidonia oceanica posta da 75 a 130 metri oltre il molo di sopraflutto, con conseguente fermo lavori durante il periodo di fioritura, sono state eliminate con Decreto del Dirigente Generale del dipartimento “Politiche dell’ambiente” della Regione Calabria n. 18813 del 28/12/2012, a patto che siano utilizzati tutti gli accorgimenti previsti. Dopo un breve periodo di lavorazioni relative ai lavori complementari a terra (sgombero magazzini in possesso di pescatori e diportisti e abbattimento tramezzature), tutto si è arenato di nuovo.

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