Il voto di scambio politico-mafioso “è il reato più grave commesso in democrazia” perché segna “la morte della sovranità popolare”. Un fenomeno peraltro “fin troppo diffuso” che va contrastato duramente. E’ quanto hanno sottolineato a Chiaravalle Centrale (Cz) i senatori del MoVimento 5 Stelle Silvia Vono e Mario Michele Giarrusso, nel corso di un partecipato incontro pubblico presso la sala convegni di Palazzo Staglianò. L’iniziativa, aperta dal saluto del sindaco, Mimmo Donato, è stata introdotta dalla senatrice Vono che ha analizzato in maniera approfondita l’art. 416-ter del nostro codice penale. “Alta deve essere l’attenzione del legislatore contro le nuove forme di mafia” ha sottolineato la parlamentare pentastellata, ricordando che “nessun criminale va più in giro a minacciare con coppola e lupara”. Una riforma del 416-ter sullo scambio di voti politico-mafioso “in termini di maggiore efficacia” appare dunque “necessaria” dopo le modifiche del 2014 approvate durante il Governo Renzi, con il voto favorevole di Forza Italia, ma tra le proteste in aula del M5S. Le critiche erano in gran parte rivolte all’abbassamento, in fase di approvazione parlamentare, della pena edittale, ma soprattutto alla imprescindibile presenza di atti intimidatori tipici del metodo mafioso alla base del “do ut des” tra politico ed esponente della criminalità organizzata. “La riduzione della pena minima – ha spiegato Giarrusso – evita l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per chi esercita il voto di scambio, non si va più in galera e la prescrizione scende pure in maniera proporzionale”. Il MoVimento 5 Stelle, oggi forza di Governo, “contrasterà la mafia con azioni coerenti e concrete, ripristinando immediatamente regole ferree che passano dal potenziamento dei mezzi di indagine a favore delle Procure, dalla riforma del 416 ter sullo scambio di voto politico elettorale e dall’aggiornamento anche del 416 bis attraverso l’introduzione dell’aggravante della corruzione nell’associazione a delinquere di stampo mafioso”. La senatrice Vono, componente della Commissione affari costituzionali, ha preannunciato anche “una revisione” della legge che regola lo scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa.