SQUILLACE – Tre cartucce e un cane morto. Lo scenario è agghiacciante e dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la criminalità non ha abbassato il tiro nella zona marina di Squillace. E’ un chiaro atto intimidatorio quello registrato a Squillace Lido, dove al cancello da cui si accede ad un cantiere edile è stato rinvenuto morto e appeso con filo di ferro un cane meticcio, forse un randagio, utilizzato da ignoti malviventi per porre in essere l’intimidazione. Nella bocca del cane è stata trovata una cartuccia calibro 12 inesplosa e attorno a due delle zampe sono state legate altre due cartucce dello stesso calibro, per dare ancora più “sostanza” alla minaccia. Non si sa per quanto tempo l’animale sia rimasto appeso al cancello prima di essere avvistato e non si sa se i criminali abbiano voluto indirizzare la loro azione verso i proprietari del terreno o verso la ditta edile che sta eseguendo i lavori di costruzione di due immobili da adibire ad abitazioni. Fatto sta che i carabinieri hanno definito l’episodio come una vera e propria intimidazione. Naturalmente gli accertamenti proseguono per delineare con esattezza i contorni della vicenda. Sul posto, oltre ai militari della stazione di Squillace e della Compagnia di Catanzaro, sono intervenuti agenti della polizia locale, i veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale e alcuni volontari animalisti, fra cui Serena Voci, della “Lega Nazionale per la Difesa del Cane”, sezione di Soverato, che ha espresso raccapriccio e indignazione per quanto avvenuto. Appena diffusa la notizia, si pensava ad un nuovo maltrattamento di animali, dopo quelli registrati nei giorni scorsi nello stesso quartiere Lido di Squillace, ma il ritrovamento delle tre cartucce “addosso” al cane ha fatto propendere gli inquirenti per il gesto intimidatorio.

Carmela Commodaro

 

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