CATANZARO – “Il 23 maggio 1992 è cambiato il nostro modo di essere. Ognuno di noi ricorda perfettamente dove era quando è scoppiata la bomba che a Capaci ha ucciso il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. E tutti avevamo lo stesso stato d’animo: un pesante senso di rassegnazione e sconfitta. Ma proprio dal mondo della scuola, nel nome del ricordo di quel giudice che ha fatto della lotta alla mafia la sua ragione di vita, come il collega Paolo Borsellino ucciso solo due mesi dopo, è partita una dirompente forza di reazione che dato impulso al Paese per risollevarsi. Per questo rinnovare la memoria di quel drammatico evento nel nome della legalità è sempre di più fondamentale soprattutto per le istituzioni che hanno il dovere di costruire le condizioni affinché le giovani generazioni si impossessino del proprio futuro, nella propria terra”. E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia, Enzo Bruno, partecipando all’iniziativa organizzata questa mattina nella sala Consiglio di Palazzo di Vetro da studenti e docenti del liceo scientifico di Catanzaro “Luigi Siciliani” in occasione della Giornata della Legalità, con il Patrocinio dell’Ente intermedio e dell’associazione “Avviso Pubblico”. Gli studenti hanno dialogato con la criminologa Giusy La Piana, autrice del libro “Fare del male non mi piace, la carriera criminale di Bernardo Provenzano”. Al dibattito moderato da Nunzio Belcaro hanno partecipato anche la dirigente scolastica Francesca Bianco e Maria Antonietta Sacco, vice presidente nazionale di Avviso pubblico. Il presidente Bruno ha sottolineato l’importanza del ruolo della scuola come avamposto di legalità, e sollecitato da Belcastro – che ha suggerito un parallelismo tra il sindacalista siciliano Placido Rizzotto e Giuditta Levato, uccisa da un latifondista mentre difendeva la propria terra a Calabricata, nel comune di Sellia Marina – è tornato sul valore della memoria e dell’importanza di “richiamare la lotta alle mafie e la valorizzazione delle figure che hanno dato la vita per combatterla anche attraverso una simbologia chiara, da richiamare e rilanciare. Ricordo la nostra decisione di intitolare la sala conferenze del Museo Storico Militare a Giuditta Levato, morta per difendere la dignità umana che si afferma attraverso il lavoro, resistendo alla arroganza e alla prepotenza di un latifondista che di fatto praticava metodi mafiosi – ha detto ancora il presidente Bruno -. E ancora la decisione di dedicare il Parco delle Giovani idee e della legalità realizzato al Parco della Biodiversità con fondi del Ministero dell’Interno al magistrato calabrese Federico Bisceglia, morto in un incidente stradale del quale ancora non sono state chiarite le dinamiche indagava sulla Terra dei Fuochi. Ricordare e andare avanti con coraggio nel nome di chi si è sacrificato avendo come traguardo il riscatto, la solidarietà, la libertà: questo è quello che le istituzioni devono fare, e la nostra forza siete voi”.