Chiaravalle Centrale, in scena sabato 5 maggio alle ore 21, presso il teatro “Impero”, uno spettacolo del Gruppo folcloristico musico teatrale per ricordare la ferrovia Soverato- Chiaravalle “Nu trenu chijnu ‘e ricuordi. ‘A littorina Vuci… Suoni… e sapuri ‘e ‘na vota”, questo ne è il titolo, ripercorre con la memoria: la storia, le vicissitudini di uomini e di luoghi legati alla tratta ferrovia a scartamento ridotto, in servizio dal 1923 al 1969.
Un trenino, che dapprima solo a vapore, s’intrecciò con il destino di un territorio, ampliando confini e orizzonti e ne cambiò il corso portando genti, occasioni di lavoro e opportunità di sviluppo agricolo, commerciale e sociale.
Dalla marina, quel trenino, risaliva verso la frescura delle Preserre per poi riscendere verso la costa.
Nelle intenzioni originarie la tratta ferroviaria avrebbe dovuto congiungere lo Ionio e il Tirreno, ma così non fu. La ferrovia e i mezzi rotabili che la percorrevano rappresentarono comunque una rivoluzione per la popolazione del territorio dell’epoca, un bacino di circa 40 mila abitanti.
In scena un racconto corale che lega storia, immagini d’epoca, verve comica e poesia. La scenografia riproduce la stazione di Chiaravalle e la sagoma di una vaporiera sbuffante.
Il rumore e il fischio di un treno introducono in palcoscenico i tanti personaggi, immersi nella loro quotidianità: le comari, i bambini, il ciabattino, un barone, gli avventori di un’osteria, l’emigrante e lo zio d’America.
Il trenino era anche il primo mezzo che accompagnava nel tortuoso viaggio verso terre lontane. Tema dello spettacolo è ancora la prima grande ondata migratoria che interessò la nostra Penisola, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. A partire furono contadini, artigiani, i più umili.
Lo spettacolo ritorna, a grande richiesta, dopo il successo del debutto della scorsa estate. La rappresentazione di sabato sera sarà aperta alla cittadinanza e a tutti gli spettatori che verranno assistervi. Verrà preceduta da giovedì 3 maggio dagli spettacoli rivolti agli studenti di Chiaravalle e del comprensorio, perseguendo la finalità di custodire la memoria della propria storia e di trasmetterla alle nuove generazioni.
Salvatore Russo e Fabio Iozzo curano la regia dello spettacolo realizzato dal Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle”, con la collaborazione delle giornaliste: Maria Patrizia Sanzo per la ricostruzione storico-sociale e Vittoria Camobreco per la realizzazione dei docufilm.
Da oltre quaranta anni il Gfmt calca numerosi palcoscenici e piazze in tutta la Calabria e oltre i suoi confini, riscuotendo ovunque consensi e applausi. Le opere teatrali sono frutto di un lavoro di capillare e costante ricerca, di raccolta del patrimonio culturale locale. Il lavoro di riproduzione teatrale si prefigge da sempre di salvaguardare, tutelare e tramandare quell’insieme di valori, ricordi, aneddoti, usanze, costumi, colori, suoni, sapori e sensazioni e che costituiscono l’anima di ogni piccola o grande comunità.