La squadra di calcio composta dai detenuti del carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro è abituata, per ovvi motivi, a giocare “in casa”.
Ma ieri, 13 marzo 2018, è stato diverso: e l’espressione “giocare in casa” ha assunto in questo luogo un altro significato. Correre dietro al pallone è stata un’occasione per avvicinare genitori e figli: a giocare contro una squadra composta dai detenuti c’era infatti la squadra giovanile Beretti Catanzaro.
Rita Tulelli, presidente dell’associazione “Universo Minori” ha proposto alla direttrice della Casa Circondariale di Catanzaro Angela Paravati di realizzare, a titolo gratuito, nell’ambito delle attività volte a rafforzare i rapporti tra genitori detenuti e figli, una partita di calcio con la squadra Beretti, a cui hanno potuto partecipare come spettatori i figli minori dei detenuti che fanno parte della squadra.
Hanno partecipato all’iniziativa anche i rappresentanti della società Catanzaro Calcio. Un evento simile era già stato realizzato presso la Casa Circondariale di Siano nel mese di dicembre, con grande partecipazione.
“I percorsi di cambiamento passano anche dalla valorizzazione dei legami familiari” ha commentato la direttrice Angela Paravati “perché per ogni essere umano l’affetto per un figlio è fondamentale. Comprendere di poter e dover essere, nonostante tutto, un modello positivo per i propri bambini, è una tappa importante di un percorso rieducativo, e può essere un motore in grado di attivare una svolta.”
L’incontro, caratterizzato da un grande coinvolgimento del pubblico ( presenti anche ospiti della Fondazione Città Solidale), si è concluso a favore della squadra Beretti, ma a premiare la buona volontà dei giocatori dell’Ugo Caridi ci sono stati gli applausi ed i sorrisi dei loro piccoli.

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