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A due anni dalla prima mareggiata che ha distrutto il lungomare di Tropea e ad un anno dalla delibera con cui la Commissione hanno approvato il progetto di ripristino, non sono arrivate risposte concrete e non c’è alcuna prospettiva per gli operatori turistici, alcuni dei quali si sono visti portare via dal mare le strutture. Non sappiamo quale sia il destino dei 350 mila euro stanziati dalla Regione, che tra l’altro non sono risorse a fondo perduto ma consistono nel rimborso delle rate di un mutuo acceso dal Comune presso la cassa depositi e prestiti, con evidente allungamento dei tempi. Il tempo è passato e una nuova mareggiata, durante lo scorso inverno, ha creato ulteriori danni e aggravato la situazione dell’economia turistica. Sul destino di Tropea, che per la sua bellezza e unicità è la località simbolo del turismo calabrese, c’è l’assoluto disinteresse dei governi nazionale e regionale di centrosinistra, così come pure la giunta comunale, nel periodo in cui è stata in carica, non è stata capace di dare impulso ai lavori di ripristino. Per Tropea comunque non bastano i pur indispensabili interventi per riparare i danni del maltempo, ma serve un piano straordinario dei governi nazionale e regionale per garantire un futuro ad una località meravigliosa quanto fragile, aggredita da fenomeni di erosione che mettono a rischio la stessa rocca e la sopravvivenza della spiaggia. I finanziamenti per gli interventi tampone rischiano di essere inutili se non si realizzerà un grande piano strutturale che preveda tra l’altro un sistema frangiflutti per mettere definitivamente in sicurezza la spiaggia. Se i cittadini mi daranno fiducia per rappresentare questo territorio alla Camera dei Deputati, avanzerò questa proposta al nuovo governo. Tropea è infatti il simbolo delle potenzialità turistiche della Calabria, ma anche dei forti ostacoli alla crescita cui decenni di malgoverno hanno imposto a questa terra, a partire da una viabilità che rende difficile attraversare questi territori, ma anche per le carenze della rete idrica e i problemi legati alla depurazione. La bellezza dei territori e la ricchezza di cultura e tradizioni devono essere accompagnate da interventi infrastrutturali capaci di sostenere una crescita turistica che sia al passo con i tempi e competitiva rispetto al resto dell’offerta dell’Europa e del Mediterraneo.

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