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“Ho fortemente voluto essere qui a Catanzaro”. A dirlo è il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nel capoluogo calabrese. “La ‘ndrangheta non è un folklore locale – ha proseguito – è la rete criminale più internazionalizzata, è la Davos della mafia che prolifera nei lati oscuri della globalizzazione”. “La debolezza delle Istituzioni – ha spiegato il ministro -, favorisce altri soggetti, coloro che risolvono i conflitti fuori dalla legislazione e che sostituiscono ai valori istituzionali la legge del più forte”. “Siamo in Calabria – ha proseguito Orlando – perché qui pesano di più le inefficienze e l’assenza dello Stato”. “Siamo in Calabria perché dobbiamo guardare la giustizia con gli occhi del Sud e ricordare che la questione meridionale è stata più forte quando ha coinvolto non solo i meridionali”. “Il Sud come causa fondamentale”, ha aggiunto il Guardasigilli che ha parlato anche della necessità di investimenti per superare le inefficienze. A margine del suo intervento ufficiale il ministro della Giustizia ha anche parlato della revisione della rete dei tribunali considerata quale “esigenza reale”. “Io ho fatto dei passi in questa direzione che sono stati riconosciuti con la riforma della geografia giudiziaria, ma c’è da dire che le resistenze sono fortissime perché naturalmente quando si va a pensare a un tribunale che accorpi e funzioni immediatamente i territori che rischiano di perderli si ribellano, e dobbiamo avere la forza di guardare a un disegno di carattere generale. Ho tentato di farlo sulle corti d’Appello. La legislatura era già in una fase avanzata ed è stato difficile affrontare quel discorso però, in generale, penso che sia uno stimolo e una indicazione condivisibile”. Per quanto riguarda le graduatorie per gli assistenti giudiziari, Orlando ha affermato che “lo scorrimento sicuramente c’è per almeno 1000 unità in un arco temporale abbastanza ravvicinato e poi probabilmente per altre diverse centinaia di unità”. “La Calabria – ha aggiunto – in verità ha una serie di criticità ma non quella della scopertura d’organico che per quanto riguarda il personale giudiziario colpisce soprattutto il Nord Italia, dove ci sono livelli che arrivano al 40%. “La Calabria e per alcuni ruoli anche il distretto di Catanzaro ha una scopertura che non va oltre il 10% quindi sicuramente qualcosa si può fare però il grosso – ha concluso – di questa nuova immissione riguarda soprattutto le aree del Nord Italia”.

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