A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad “Alkamar”,una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. Fino al processo di revisione (il decimo, di una lunga serie), ostinatamente cercato e ottenuto, che lo ha definitivamente riabilitato. Una storia terribile dai risvolti kafkiani quella che racconta Salvatore Arena, sfoderando una grinta che gli è congeniale in un monologo dagli infiniti toni vocali. Uno spettacolo vibrante, ricco di tensione e di suspence, per merito chiaramente d’un bravo Salvatore Arena, che per 70 minuti fa viaggiare sulla lama d’un rasoio gli spettatori.
Come un granello di sabbia. Giuseppe Gullotta, storia di un innocente
testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con Salvatore Arena
scene Aldo Zucco
musiche originali Luigi Polimeni
disegno luci Stefano Barbagallo
assistente alla regia Ylenia Zindato
consulenza storica Giuseppe Gulotta e Nicola Biondo autori del libro Alkamar – La mia vita in carcere da innocente
co-produzione Mana Chuma Teatro, Fondazione Horcynus Orca, Horcynus Festival ’15
in collaborazione con La P.E.C Giusto Processo
DATA 14 gennaio 2018 ORARI 17:00 e 20:45 durata: 1h 10’